La valutazione del rischio di carie risulta complessa e comprende fattori fisici, biologici, ambientali e comportamentali.
Un’elevata concentrazione di batteri cariogeni, abitudini alimentari inappropriate, un inadeguato flusso salivare, un’esposizione al fluoro insufficiente, una scarsa igiene orale e un basso stato socio-economico sono riconosciuti come importanti fattori di rischio per la malattia.
In particolare il fluoro è uno dei minerali più importanti nell’equilibrio del dente e l’esposizione a quantità corrette di suddetto minerale, ha un effetto rimineralizzante sul dente e previene l’insorgenza della carie.
In passato la fluoroprofilassi prevedeva la somministratione per via sistemica del fluoro.
Oggi le linee guida consigliano l’uso di dentifrici con fluoro stabilizzato. Questa modalità permette di ridurre il rischio di carie e prevenire gli effetti collaterali da sovradosaggio di fluoro (fluorosi) che oltre a provocare la comparsa di macchie sui denti possono avere anche effetti collaterali a livello sistemico.
Dai 6 mesi ai 6 anni di età, la fluoroprofilassi può essere effettuata attraverso l’uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro, 2 volte al giorno.
Nei pazienti ad alto rischio di lesioni cariose può essere consigliata anche l’applicazione professionale di gel al fluoro ogni 6 mesi o anche di vernici al fluoro che ne permettono un rilascio lento prevedendo gli effetti collaterali da sovradosaggio.